venerdì 15 giugno 2012

Recensione: Hunger Games- Il Canto della Rivolta

TITOLO: Hunger Games- Il Canto della Rivolta
AUTORE: Suzanne Collins
TRAMA: Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all'Arena degli Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi. Sarà una cerimonia bellissima, e Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un sogno... Invece è un incubo. Katniss è in pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perché la sua ultima vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City. E il presidente Snow ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l'Arena sembrerà una passeggiata.


La mia recensione (ATTENZIONE: SPOILERS PER CHI NON È A PARI CON LA SERIE): Scrivo a malincuore questa recensione, consapevole che sarà l'ultima volta in cui potrò parlare della saga della Collins, di Katniss e Peeta, di quanto questa stupenda serie mi sia entrata nel cuore. Ho letto Il canto della rivolta con una crescente nostalgia, incapace di accettare la fine delle avventure di Capitol City e allo stesso tempo con impazienza, divorando le pagine assuefacenti di una delle saghe migliori che abbia mai letto. Le recensioni dei libri che abbiamo amato sono le più complicate da fare, so già che probabilmente non sono riuscita a comunicarvi come avrei voluto quello che Hunger Games è stato capace di donarmi, ma per chiunque ancora esiti nell'iniziare la trilogia non posso che dire: Perché sei ancora qui? Per tutti gli altri che hanno letto la saga, so già che mi capirete perfettamente. Non è possibile esprimere a parole cosa è stata capace di donarmi Suzanne Collins attraverso tre romanzi che racchiudono al loro interno tutto il necessario per meritarsi un posto privilegiato nel mio cuore.

Parliamo ora della trama. Il libro precedente era terminato con il rapimento di Peeta da parte di Capitol City, il Distretto 12 raso al suolo e Katniss trasportata dall'arena al Distretto 13.
In questo terzo ed ultimo libro vediamo la vita della protagonista insieme ai ribelli, fianco a fianco con le persone che vogliono ribaltare la dittatura del Presidente Snow e che vogliono servirsi di lei per farlo. Katniss dovrà assumere il ruolo di Ghiandaia Imitatrice e incitare i ribelli a non mollare: sarà il volto della ribellione a cui lei stessa ha inconsapevolmente dato inizio durante i primi Hunger Games.
Non voglio soffermarmi troppo sulla trama o sugli avvenimenti del libro, più che altro vorrei dare una mia impressione generale della saga.

Quest'ultimo libro è diverso dai due precedenti, ha una differenza radicale che non consiste tanto nell'assenza dei Giochi, ma nel reale cambiamento che la guerra ha nei protagonisti. Dite addio al dolce Peeta, il Peeta che vedremo nel canto della rivolta sarà irriconoscibile, divorato dall'odio che a forza gli è stato iniettato nella mente, corrotto dalla rabbia che il presidente Snow ha instillato dentro di lui. La sofferenza di vedere un Peeta così sarà enorme, tanto per noi quanto per Katniss che ancora una volta vedrà quello a cui tiene di più distrutto da Capitol City. Eppure il Ragazzo del Pane saprà farsi amare di nuovo, commuovendoci con il suo infinito altruismo.
Ovviamente ci sarà anche la decisione finale inerente al triangolo Katniss-Peeta-Gale, ma le relazioni sentimentali non avranno grande spazio in quest'ultimo volume, più incentrato sulla ribellione.
Finnick sarà molto presente nel libro, e di questo non ho potuto che rallegrarmi: è un personaggio complesso e per nulla superficiale, del quale si scopriranno parecchi lati nascosti.
Prim, la dolce sorellina di Katniss, è maturata moltissimo, costretta a crescere da un mondo troppo crudele. Gale, da sempre in guerra con Capitol City, non risparmierà colpi bassi e atrocità pur di vincere, risultando quasi irriconoscibile alla stessa Katniss. Ma proprio lei, la protagonista, avrà il cambiamento maggiore.

Katniss è la colonna portante di questa saga, il personaggio femminile che non esito a definire il meglio riuscito nella storia degli YA di questi anni. Ha una forza interiore incredibile, affiancata dalle debolezze di una normale sedicenne. Il coraggio che la caratterizza, il fuoco che ha fatto di lei la Ragazze in Fiamme, non si spegnerà in questo ultimo volume, dove però le debolezze interiori della protagonista saranno più marcate. Katniss è stanca, provata, le è stato portato via quello che ha di più caro e la pressione a cui viene sottoposta in quanto Ghiandaia Imitatrice la porteranno al limite. Deve fare i conti con la morte di Cinna e dei compagni dell'Arena, la cattura di Peeta, la pazzia di Finnick, la diffidenza verso la Coin, capo dei ribelli. Rinchiusa nel Distretto 12, affiancata da persone delle quali non si fida, Katniss non perderà il fuoco che la distingue, ma spesso le prove della vita saranno semplicemente troppo dure per lei.
Dalle pagine di questo libro trasuderà tutto lo sconforto e il dolore di una guerra dalle portate enormi, che sta distruggendo non solo Capitol City, ma gli stessi ribelli. Questo libro è il più crudo dei tre e il più violento: le atrocità della guerra non saranno risparmiate al lettore, così come la crudeltà dei suoi soldati. Katniss non si farà piegare, nonostante tutte le pressioni che è costretta a sopportare porterà avanti le sue idee senza lasciarsi coinvolgere o condizionare da fattori esterni, siano questi gli uomini fedeli al Presidente Snow o alla Coin.
Non ci sono parole per descrivere quanto ammiri Katniss. È un personaggio nel quale ci si identifica senza sforzo, coraggioso ma non troppo da risultare irreale; debole, ma non troppo da risultare codardo. È una protagonista forte e determinata, passionale, corretta e leale verso i propri ideali. Katniss è una protagonista VERA, come tutti i personaggi inventati dalla Collins. Credo sia questa una delle cose che ho più apprezzato della serie: il realismo del mondo creato dall'autrice. È un distopico, è vero. È ambientato in un mondo futuro, è vero. Ma è reale, non tanto per le effettive possibilità di raggiungere quella situazione, ma per i personaggi. Sono umani, con il loro egoismo, le loro debolezze, i loro sbagli. Tutto è presentato con una veridicità impressionante, quasi crudele. E questo fa sì che Hunger Games non sia solo un romanzo letto per passare il tempo, ma una lezione di vita.

Il Canto della Rivolta è un libro che si legge d'un fiato, con l'impazienza di andare avanti e la sorpresa causati dai frequenti colpi di scena. Le pagine finali riserveranno non pochi inaspettati avvenimenti, purtroppo non sempre piacevoli.
Ad ogni modo, sono felice di dire che Hunger Games è una delle saghe migliori che io abbia mai letto, capace di farmi entrare all'interno del libro con un'intensità impareggiabile. Quanti libri conosciamo capaci di farci provare dolore se la protagonista soffre? Quanti libri conosciamo capaci di farci piangere, ridere, commuovere, stringere il cuore o inorridire di fronte alle vicende narrate nello stesso modo in cui lo fa Hunger Games? Troppo pochi, purtroppo. Per questo non posso che dire un grazie enorme a Suzanne Collins, per averci donato una saga impareggiabile come questa, che non ci abbandonerà tanto facilmente.

VOTO: 5 Stelle

3 commenti:

  1. Concordo! Di saghe così VERE come hai detto tu, ce ne sono veramente poche, che fanno provare tutte queste emozioni.
    Penso che la saga di Hunger Games sia indimenticabile, almeno per me lo è. Bellissima recensione!

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    1. E' una delle saghe migliori del genere e mi dispiace moltissimo che sia terminata. Come tante altre saghe ben fatte che stanno arrivando alla fine, non credo che ci sarà mai qualcosa che prenderà il posto di Hunger Games nel mio cuore! :D

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  2. concordo! Bellissima trilogia l'ho amata soprattutto il finale <3

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