AUTORE: Claudia Palumbo
TRAMA: "Le canzoni non ti tradiscono", dice Ligabue. Ma le persone sì. Cathy, occhi blu e una ciocca viola che fa capolino tra i capelli nerissimi, lo ha scoperto quando Mirko, il suo primo amore, l'ha irrimediabilmente ferita. È per questo che ha messo in valigia la sua chitarra e i suoi diciott'anni, e ha lasciato la città dov'è nata, Napoli, per raggiungere la madre in Germania. E cercare, laggiù, di rimettere insieme i pezzi sparsi del suo cuore. Ma Cathy non sa che a Madenburg, cupa cittadina tedesca, l'aspetta il destino. Un destino che comincia quando, a un concerto nella nuova scuola, su di lei si posano gli occhi indagatori di Tristan e Konstantin Von Schaden, voce e basso della band del momento, i Damned. Due gemelli che non si assomigliano, se non per un particolare: la straordinaria bellezza. E il potere quasi ipnotico che i loro sguardi, e la loro musica, esercitano su Cathy. Tristan e Konstantin entrano così nella sua vita, sconvolgendo ogni certezza: perché custodiscono un antico segreto, e la loro è una storia maledetta, e maledettamente affascinante. Quando Cathy, attratta da entrambi, capirà di amare davvero uno solo dei due, scoprirà però che non sempre l'amore basta. A volte, s'intromette il destino, e quello di Cathy - anche se lei ancora non lo sa - è di lottare contro il Male. E contro le creature dell'ombra come i fratelli Von Schaden. Una scelta che solo il cuore può compiere, un duplice amore che sfida il tempo, una lotta epica tra Bene e Male.
La mia recensione: In genere non mi piace scrivere recensioni negative. È difficile che io non riesca ad apprezzare un libro sotto nessun aspetto, ma con Damned non riesco a fare altrimenti. Ho impiegato quasi due settimane per finirlo (un tempo davvero lungo per i miei standard) e più di una volta ho avuto la tentazione di abbandonarne la lettura. Mi dispiace se in questa recensione sembrerò dura, ma ritengo importante dire il proprio parere su qualunque libro, anche su quelli che non si hanno apprezzato. In ogni caso, rispetto chi l'ha trovato un buon libro, anche se purtroppo non posso dire lo stesso per me.
Partiamo dalla prima cosa che salta agli occhi di chi prende in mano questo romanzo: la trama. Semplicemente leggendola, il paragone con Twilight sorge spontaneo. Personalmente detesto le persone che da quando è scoppiata la moda di Twilight lo paragonano ad ogni libro, compresi quelli con cui non ha NIENTE in comune (Hunger Games, per esempio...) ma in questo caso non posso dare torto a chi paragonerà Damned alla saga della Meyer. Va bene ispirarsi ad un libro che ci è piaciuto, va bene ispirarci ad un'autrice che stimiamo, ma utilizzare la sua storia cambiandone alcuni aspetti minuscoli, è diverso.
"La trama spesso trae in inganno", mi sono detta, per questo non mi sono lasciata scoraggiare, e l'ho comprato. Leggendo, pagina dopo pagina, la mia idea si rafforzava. Una ragazza si trasferisce dalla madre con cui non ha esattamente buoni rapporti, incontra una giovane strana, bellissima, simpatica e brillante che, diciamocelo, è una fusione strategica di Alice e Rosalie, ed infine compaiono due, Oh!, bellissimi ragazzi (misteriosi, ovviamente). Non credo di fare spoiler dicendo che i due protagonisti sono in realtà vampiri (mezzosangue, per la precisione), mentre Engel è una purosangue e Cathy ha il profumo più invitante che i vampiri abbiano mai sentito in tutti i loro secoli. Le affinità non si limitano a queste, oltre ai vampiri ci sono altre creature... i lupi? No, non siamo così banali. Gli orsi. Mostri orribili in costante lotta con i vampiri. E vogliamo parlare dei vampiri superiori? I vampiri più antichi, che sorvegliano la loro razza e mantengono l'ordine... vi ricordano qualcuno? Esatto, proprio loro! I Volturi. Avrei altre somiglianze da elencarvi, ma per motivi di SPOILER, non ve le dirò. Ricnosco alcuni punti di originalità, come le Predestinate, ragazze che hanno lo scopo di liberare il mondo dalle creature soprannaturali, di cui Cathy scoprirà di fare parte. In ogni caso, se il grande difetto di questo libro fosse stata la sua somiglianza con Twilight, avrei potuto comunque apprezzarlo a modo suo. Invece, no.
Secondo punto: i personaggi. La prima frase che mi viene in mente è "Stendiamo un velo pietoso". Insomma, sono senza parole. Personaggi superficiali, senza spessore, incoerenti, irreali e... vuoti. Che non riescono a farsi amare, a coinvolgerti, a farti sentire come se stessi vivendo in prima persona la storia. Che non riescono a trasmetterti NIENTE.
Partiamo dalla protagonista. Dopo aver conosciuto Cathy, ho avuto modo di rivalutare i miei standard per protagonista più insopportabile nella storia dei libri. E la nostra amica Bella ha decisamente guadagnato punti grazie alla ragazzina italiana. Cathy è lunatica, strana, incoerente ai limiti dell'assurdo e isterica. Tutto quello che sa fare è piangere e svenire. All'interno del libro è svenuta più volte di quelle in cui ha parlato, però, riconosco che possa essere particolarmente soggetta agli svenimenti, non è colpa sua... I pianti, invece? Ad un certo punto della lettura mi sono detta: "Ora leggerò fino a quando qualcuno non comincerà a piangere, dopodiché farò una pausa." Non ho mai potuto attuare questo piano, o ci avrei impiegato due mesi a finirlo. Ogni due pagine, infatti, un personaggio scoppiava in un pianto isterico, che sia di gioia, di paura, di angoscia, di tristezza... In ogni caso, Damned è un piagnisteo unico. Per fortuna i mezzosangue possono piangere raramente, perché entrambi i gemelli Von Schaden avrebbero allagato la terra con le loro lacrime se fosse stato altrimenti. E ringrazio il cielo che Engel, in quanto vampira purosangue, non ha liquidi in corpo, o credo che non sarei arrivata incolume alla fine del romanzo. Passino gli svenimenti, possiamo sorvolare anche sulle lacrime... con un minimo di sforzo...
Ma non riesco proprio a farmi piacere questa ragazza. Rimbalza da un ragazzo all'altro con una facilità sconvolgente per Zoey Redbird, considerando anche che i due giovani sono seriamente innamorati. Insomma, se sei indecisa, non giurare amore eterno ad uno, per poi pensare giorno e notte all'altro... La cosa sconvolgente è che Cathy viene ripetutamente definita dolce, innocente, tenera... Insomma, un angelo? No, non sono d'accordo.
Dopo Cathy, arrivano loro: Tristan e Konstantin. Non sono riuscita ad apprezzare nemmeno i protagonisti maschili, mi dispiace. Non mi hanno affascinata o intenerita, non mi hanno fatto pensare "Oh, che dolce" o sospirare. Non mi hanno fatto provare niente. Diversi eppure uguali, i due gemelli non hanno un carattere. Sono individui impossibili da identificare, senza identità o spirito proprio. Amano Cathy, soffrono per Cathy, uccidono per Cathy, la loro vita ruota intorno a Cathy. Non hanno una vita al di fuori della ragazza, sempre nella loro testa. Mi ha innervosita che spesso, pur essendo ossessionati da lei, avessero qualche altra compagna. Insomma, in questo libro sono presenti parecchi esempi basati sul rapporto fisico. Una grande storia d'amore...
L'altro personaggio di cui vi voglio parlare è Engel. Vanitosa, egocentrica, falsa, doppiogiochista, lunatica e pazza. Insomma, insopportabile quasi quanto la protagonista. Il suo rapporto con Cathy è dei più finti che abbia mai visto. Un istante prima sono migliori amiche, quello dopo si sparlano alle spalle e si tradiscono. Diffidano l'una dell'altra, si parlano un giorno sì e uno no, sono invidiose e gelose... e io intanto sono senza parole. E se i personaggi principali non hanno carattere, figuratevi quelli secondari.
Come terzo punto, vorrei parlarvi della storia d'amore. Non c'è. In questo libro, non esiste una storia d'amore, mi dispiace ma è così. Perché se l'amore è quello che prova Cathy... siamo messi male. Posso capire, è un'amore adolescenziale, è un'età in cui si affronta tutto con leggerezza e si è indecisi, ma qui si esagera. Il tutto è reso ancora più forzato dall'enorme quantità di frasi melense e assurde che ci vengono proposte. Io adoro le storie romantiche, i paranormal romance che altri ritengono sdolcinati, per me sono meravigliosi... ma Damned non mi è sembrato meraviglioso. Perché se tra i protagonisti non senti quel sentimento indissolubile che è l'amore vero, se non se lo dimostrano con i fatti, fargli dichiarare amore eterno ed altre frasi romatiche, non cambierà il fatto che non si capisce se l'amore c'è o no. Anzi, peggiora tutto.
Diciamo quindi che Damned è un libro vuoto, incapace di farti provare realmente qualcosa, incapace di coinvolgere e appassionare. Troppo simile a Twilight, troppo forzato e irreale. Il finale, poi, mi ha sconvolta. Capisco i libri che finiscono con qualche evento drammatico, ma qui siamo al tragico. Un finale drastico, che lascia a bocca aperta per la crudeltà. Insomma, azzera tutto quello che è successo nelle 300 pagine precedenti, rendendo vano ogni singola riga. Evito di fare spoiler, basti sapere che in due pagine ci saranno decine di vittime, tra cui anche persone PARECCHIO importanti. E tutti, moriranno per lei: Cathy. Sono tutti pronti a rivoltarsi contro i vampiri superiori per difendere la giovane innamorata dei vampiri.
Un altro punto a sfavore della Palumbo è la scelta di utilizzare tre POV differenti: quello di Cathy, di Tristan e di Konstantin. Confonde le idee al lettore, lasciandoti spaesato. Gli elementi soprannaturali presenti nel libro non vengono approfonditi, ma a malapena accennati, come se fosse scontato per chi legge conoscere le informazioni essenziali, fatto che penalizza ulteriormente quello che sarebbe potuto essere un romanzo di livello nettamente superiore...
Probabilmente se la cover non fosse tanto fantastica avrei dato una stella a questo libro. Perché gliene do due? Apprezzo il tentativo della giovane autrice, il fatto che è il suo romanzo d'esordio e che abbia cercato un po' di originalità nel finale (anche se la sua idea di originalità non mi è piaciuta in questo caso: era meglio un banale happy ending ad una carneficina di dimensioni spropositate).
Spero di non essere stata troppo dura, sicuramente qualcun altro l'avrà apprezzato di più... io dal mio punto di vista lo sconsiglio vivamente: un libro banale, vuoto, piatto, non coinvolgente o tantomeno emozionante.
Partiamo dalla prima cosa che salta agli occhi di chi prende in mano questo romanzo: la trama. Semplicemente leggendola, il paragone con Twilight sorge spontaneo. Personalmente detesto le persone che da quando è scoppiata la moda di Twilight lo paragonano ad ogni libro, compresi quelli con cui non ha NIENTE in comune (Hunger Games, per esempio...) ma in questo caso non posso dare torto a chi paragonerà Damned alla saga della Meyer. Va bene ispirarsi ad un libro che ci è piaciuto, va bene ispirarci ad un'autrice che stimiamo, ma utilizzare la sua storia cambiandone alcuni aspetti minuscoli, è diverso.
"La trama spesso trae in inganno", mi sono detta, per questo non mi sono lasciata scoraggiare, e l'ho comprato. Leggendo, pagina dopo pagina, la mia idea si rafforzava. Una ragazza si trasferisce dalla madre con cui non ha esattamente buoni rapporti, incontra una giovane strana, bellissima, simpatica e brillante che, diciamocelo, è una fusione strategica di Alice e Rosalie, ed infine compaiono due, Oh!, bellissimi ragazzi (misteriosi, ovviamente). Non credo di fare spoiler dicendo che i due protagonisti sono in realtà vampiri (mezzosangue, per la precisione), mentre Engel è una purosangue e Cathy ha il profumo più invitante che i vampiri abbiano mai sentito in tutti i loro secoli. Le affinità non si limitano a queste, oltre ai vampiri ci sono altre creature... i lupi? No, non siamo così banali. Gli orsi. Mostri orribili in costante lotta con i vampiri. E vogliamo parlare dei vampiri superiori? I vampiri più antichi, che sorvegliano la loro razza e mantengono l'ordine... vi ricordano qualcuno? Esatto, proprio loro! I Volturi. Avrei altre somiglianze da elencarvi, ma per motivi di SPOILER, non ve le dirò. Ricnosco alcuni punti di originalità, come le Predestinate, ragazze che hanno lo scopo di liberare il mondo dalle creature soprannaturali, di cui Cathy scoprirà di fare parte. In ogni caso, se il grande difetto di questo libro fosse stata la sua somiglianza con Twilight, avrei potuto comunque apprezzarlo a modo suo. Invece, no.
Secondo punto: i personaggi. La prima frase che mi viene in mente è "Stendiamo un velo pietoso". Insomma, sono senza parole. Personaggi superficiali, senza spessore, incoerenti, irreali e... vuoti. Che non riescono a farsi amare, a coinvolgerti, a farti sentire come se stessi vivendo in prima persona la storia. Che non riescono a trasmetterti NIENTE.
Partiamo dalla protagonista. Dopo aver conosciuto Cathy, ho avuto modo di rivalutare i miei standard per protagonista più insopportabile nella storia dei libri. E la nostra amica Bella ha decisamente guadagnato punti grazie alla ragazzina italiana. Cathy è lunatica, strana, incoerente ai limiti dell'assurdo e isterica. Tutto quello che sa fare è piangere e svenire. All'interno del libro è svenuta più volte di quelle in cui ha parlato, però, riconosco che possa essere particolarmente soggetta agli svenimenti, non è colpa sua... I pianti, invece? Ad un certo punto della lettura mi sono detta: "Ora leggerò fino a quando qualcuno non comincerà a piangere, dopodiché farò una pausa." Non ho mai potuto attuare questo piano, o ci avrei impiegato due mesi a finirlo. Ogni due pagine, infatti, un personaggio scoppiava in un pianto isterico, che sia di gioia, di paura, di angoscia, di tristezza... In ogni caso, Damned è un piagnisteo unico. Per fortuna i mezzosangue possono piangere raramente, perché entrambi i gemelli Von Schaden avrebbero allagato la terra con le loro lacrime se fosse stato altrimenti. E ringrazio il cielo che Engel, in quanto vampira purosangue, non ha liquidi in corpo, o credo che non sarei arrivata incolume alla fine del romanzo. Passino gli svenimenti, possiamo sorvolare anche sulle lacrime... con un minimo di sforzo...
Ma non riesco proprio a farmi piacere questa ragazza. Rimbalza da un ragazzo all'altro con una facilità sconvolgente per Zoey Redbird, considerando anche che i due giovani sono seriamente innamorati. Insomma, se sei indecisa, non giurare amore eterno ad uno, per poi pensare giorno e notte all'altro... La cosa sconvolgente è che Cathy viene ripetutamente definita dolce, innocente, tenera... Insomma, un angelo? No, non sono d'accordo.
Dopo Cathy, arrivano loro: Tristan e Konstantin. Non sono riuscita ad apprezzare nemmeno i protagonisti maschili, mi dispiace. Non mi hanno affascinata o intenerita, non mi hanno fatto pensare "Oh, che dolce" o sospirare. Non mi hanno fatto provare niente. Diversi eppure uguali, i due gemelli non hanno un carattere. Sono individui impossibili da identificare, senza identità o spirito proprio. Amano Cathy, soffrono per Cathy, uccidono per Cathy, la loro vita ruota intorno a Cathy. Non hanno una vita al di fuori della ragazza, sempre nella loro testa. Mi ha innervosita che spesso, pur essendo ossessionati da lei, avessero qualche altra compagna. Insomma, in questo libro sono presenti parecchi esempi basati sul rapporto fisico. Una grande storia d'amore...
L'altro personaggio di cui vi voglio parlare è Engel. Vanitosa, egocentrica, falsa, doppiogiochista, lunatica e pazza. Insomma, insopportabile quasi quanto la protagonista. Il suo rapporto con Cathy è dei più finti che abbia mai visto. Un istante prima sono migliori amiche, quello dopo si sparlano alle spalle e si tradiscono. Diffidano l'una dell'altra, si parlano un giorno sì e uno no, sono invidiose e gelose... e io intanto sono senza parole. E se i personaggi principali non hanno carattere, figuratevi quelli secondari.
Come terzo punto, vorrei parlarvi della storia d'amore. Non c'è. In questo libro, non esiste una storia d'amore, mi dispiace ma è così. Perché se l'amore è quello che prova Cathy... siamo messi male. Posso capire, è un'amore adolescenziale, è un'età in cui si affronta tutto con leggerezza e si è indecisi, ma qui si esagera. Il tutto è reso ancora più forzato dall'enorme quantità di frasi melense e assurde che ci vengono proposte. Io adoro le storie romantiche, i paranormal romance che altri ritengono sdolcinati, per me sono meravigliosi... ma Damned non mi è sembrato meraviglioso. Perché se tra i protagonisti non senti quel sentimento indissolubile che è l'amore vero, se non se lo dimostrano con i fatti, fargli dichiarare amore eterno ed altre frasi romatiche, non cambierà il fatto che non si capisce se l'amore c'è o no. Anzi, peggiora tutto.
Diciamo quindi che Damned è un libro vuoto, incapace di farti provare realmente qualcosa, incapace di coinvolgere e appassionare. Troppo simile a Twilight, troppo forzato e irreale. Il finale, poi, mi ha sconvolta. Capisco i libri che finiscono con qualche evento drammatico, ma qui siamo al tragico. Un finale drastico, che lascia a bocca aperta per la crudeltà. Insomma, azzera tutto quello che è successo nelle 300 pagine precedenti, rendendo vano ogni singola riga. Evito di fare spoiler, basti sapere che in due pagine ci saranno decine di vittime, tra cui anche persone PARECCHIO importanti. E tutti, moriranno per lei: Cathy. Sono tutti pronti a rivoltarsi contro i vampiri superiori per difendere la giovane innamorata dei vampiri.
Un altro punto a sfavore della Palumbo è la scelta di utilizzare tre POV differenti: quello di Cathy, di Tristan e di Konstantin. Confonde le idee al lettore, lasciandoti spaesato. Gli elementi soprannaturali presenti nel libro non vengono approfonditi, ma a malapena accennati, come se fosse scontato per chi legge conoscere le informazioni essenziali, fatto che penalizza ulteriormente quello che sarebbe potuto essere un romanzo di livello nettamente superiore...
Probabilmente se la cover non fosse tanto fantastica avrei dato una stella a questo libro. Perché gliene do due? Apprezzo il tentativo della giovane autrice, il fatto che è il suo romanzo d'esordio e che abbia cercato un po' di originalità nel finale (anche se la sua idea di originalità non mi è piaciuta in questo caso: era meglio un banale happy ending ad una carneficina di dimensioni spropositate).
Spero di non essere stata troppo dura, sicuramente qualcun altro l'avrà apprezzato di più... io dal mio punto di vista lo sconsiglio vivamente: un libro banale, vuoto, piatto, non coinvolgente o tantomeno emozionante.
Non ho letto il libro e non credo che lo farò presto, anche perchè la tua non è la prima recensione deludente che trovo... Comunque apprezzo che tu abbia espresso il tuo parere senza ipocrisia e, allo stesso tempo, senza scadere in cattiverie gratuite. Hai chiarito il tuo punto e i tuoi argomenti. Per quel che mi riguarda: bella recensione.
RispondiEliminaSerena
thereadingcorner-sere.blogspot.com
Grazie Serena. :D
EliminaD'accordissimo con questa recensione, bella analisi.
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