sabato 7 dicembre 2013

(Pseudo)recensione: Hunger Games - La Ragazza di Fuoco (il film)

Buon pomeriggio miei cari lettori e buon weekend!
Ieri sono andata a vedere per la seconda volta Hunger Games - La Ragazza di Fuoco e, per la seconda volta, ne sono uscita emotivamente devastata. Questa volta, però, sono riuscita a mantenere una parvenza di lucidità sufficiente a scrivere quello che ne penso. Vi avviso, non si tratta di una recensione: non sono un'esperta di film, ne guardo moltissimo ma più per noia che per vera passione e non sono brava a farne una critica. Si tratta semplicemente dell'opinione di una lettrice, che conosce e ama la saga da cui hanno tratto questo film e che quindi ha deciso di esprimersi, niente di speciale.

*ATTENZIONE: spoiler per chi non ha letto il libro/visto il film*


Questo film mi ha stesa, su questo non si discute. Dopo un anno di trepidante attesa, mi sembrava incredibile di essere seduta in sala, di fronte al logo della Lionsgate e in procinto di rivedere Katniss, Peeta, Gale e tutti quei personaggi che sono stati così magistralmente trasportati sul grande schermo. Eppure ero davvero lì. Il film ben presto è cominciato e io mi sono ritrovata sommersa da emozioni per le quali non era preparata, che mi hanno bombardato ininterrottamente per due ore e mezza, rendendomi incapace di fare altro se non singhiozzare, sospirare, sussurrare frasi sconnesse e piantare le unghie nel braccio di una mia amica (grazie per la sopportazione, tra l'altro). Il fatto è che questo film è stato fatto maledettamente bene. Non so se sia stato il cambio di regista o altro, ma se dopo il primo film mi ero ritrovata a dire “Bene, dai, sono abbastanza soddisfatta”, dopo La Ragazza di Fuoco sono stata incapace di proferire parola per quasi due giorni. 

La scelta del regista di rimanere il più fedele possibile al libro è lampante: ogni singola scena è stata riprodotta con incredibile fedeltà, tanto che mi sembrava quasi di rileggere il romanzo della Collins. È stata data la giusta importanza ad ogni cosa, a partire dai dettagli più significativi fino alle scene epiche, che mi hanno donato una scarica di emozioni senza precedenti. Tutto era esattamente come lo avevo immaginato durante la lettura: il Villaggio dei Vincitori, il vestito di Katniss, l'Arena, la scena finale. Sembrava davvero di vedere sul grande schermo i miei pensieri, disposti con precisione maniacale e con grandissima abilità. 

In generale, l'intero film è una fabbrica di emozioni, che spaziano dall'incredulità causata dall'epicità di certe scene e l'ammirazione verso gli attori, all'odio verso il Presidente Snow e alla commozione di fronte alla crudeltà di un mondo così diverso dal nostro, eppure così vicino. Quello che più mi ha fatto apprezzare questo film, infatti, è il fatto che sia riuscito davvero a coinvolgermi. Io non sono un'amante della televisione, guardo i film con piacere, ma mi faccio emozionare raramente: con La Ragazza di Fuoco, invece, sono stata partecipe in prima persona dei sentimenti di Katniss, del suo disgusto di fronte al divertimento sfrenato di Capitol City (significativa la scena dove a Peeta, una volta sazio, viene offerta una bevanda per poter vomitare e riprendere a mangiare), della sua paura di fronte alle minacce di Snow, del suo desiderio di vivere in pace, di restare al sicuro e di non doversi assumere un ruolo di leader. Mi sono emozionata di fronte alle tre dita alzate in segno di supporto, di addio, di “Noi siamo con te”. E, a questo proposito, vorrei evidenziare alcune scene che, a mio parere, sono state rese particolarmente bene e che hanno avuto un forte impatto emotivo sulla sottoscritta: 

- la scena nel Distretto 11: Katniss ha dedicato delle parole dolcissime a Rue e vedere il volto di bambina proiettato su uno schermo, sopra i volti rigati di lacrime della sua famiglia, mi ha spezzato il cuore. Così come lo hanno fatto quelle quattro note cantate tra la folla, seguite dalle tre dita alzate e dall'esecuzione dell'agitatore: il tutto ha suscitato in me indignazione, rabbia e incredulità pari a quello di Katniss, oltre che una grandissima commozione.

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- l'ingresso dei Tributi sui carri, dove Katniss e Peeta prendono di nuovo fuoco, ma stavolta con un'aria molto più combattiva e ribelle dell'ultima volta. E' lo stesso Cinna a dire loro di non sorridere, di mostrarsi superiori a tutto questo; e così fanno, con il mento alzato e lo sguardo fiero che sfida coraggiosamente Snow: brividi, brividi e ancora brividi.

- la scena dell'intervista con Ceaser, dove grazie alla magnifica opera di Cinna Katniss si è trasformata in una Ghiandaia Imitatrice e, alla fine, i Tributi si sono presi per mano in un gesto di chiara ribellione. Gli schermi si oscurano, le luci si spengono e si fa finta di niente, ma ormai è inutile negarlo, caro Presidente Snow, il fuoco sta divampando.

- la morte di Cinna, come non parlarne?, a cui una sconvolta Katniss ha dovuto assistere pochi secondi prima di vedersi catapultata nell'Arena. Nonostante me lo aspettassi, nonostante sapessi cosa sarebbe successo, è stato comunque traumatizzante, persino più di quanto me l'ero immaginato: è una scena che mi ha lasciata tremante e senza parole.

- la scena finale nell'Arena, quando Finnick dice a Katniss “Ricorda chi è il vero nemico”, facendo eco alle parole di Haymitch, e lei distrugge il campo di forza che circonda l'Arena. Alla faccia tua, Snow! (Lo avete pensato tutti, ammettetelo)

- "Il Distretto 12 non esiste più", parole scioccanti anche per chi sapeva che sarebbero state pronunciate a a cui segue l'inquadratura dello sguardo di Katniss, che riesce a trasmettere incredulità, disperazione, sconforto, rabbia e una promessa di vendetta, tutto nel giro di pochi secondi. Date subito un altro Oscar a Jennifer Lawrence.

E dato che l'ho nominata, ecco l'altra cosa di cui volevo parlare: il nostro cast. Spettacolare, ragazzi, spettacolare. Jennifer Lawrence si riconferma una Katniss impareggiabile, capace di trasmetterti una valanga di emozioni utilizzando solo lo sguardo (vogliamo parlare dell'ultima sequenza di immagini? Bri-vi-di). Una riconferma anche per Josh Hutcherson, ottimo Peeta; per Haymitch, che mi convince sempre di più; e per Effie, che in questo film ha mostrato un lato di sé molto diverso da quello che avevamo visto in Hunger Games, più umano e consapevole della realtà che la circonda. Purtroppo non riesce ad emergere Gale, ma non per colpa di Liam: più che altro lo vedo molto marginale come personaggio, confinato in disparte a fare da soprammobile (poveretto).
Azzeccate anche le new entry: Plutarch, magnificamente ambiguo fino alla fine e tutti i nuovi tributi. Tra questi, in particolare, non posso che nominare i magnifici Sam Claflin, meraviglioso Finnick, e Jena Malone, straconvincente Joahanna. Hanno svolto alla perfezione i loro ruoli, facendomi innamorare ancora di più dei personaggi che hanno interpretato (cosa che non credevo possibile). 

Credo di aver detto tutto quello che potevo dire, anche se in realtà ci sarebbe ancora molto di cui parlare. Questo film è semplicemente perfetto. Poche volte mi è capitato di vedere una trasposizione cinematografica di un libro altrettanto convincente e per questo non posso che essere stra felice. Le scenografie, i dialoghi, gli attori, la colonna sonora: tutto è stato studiato alla perfezione ed il risultato è un film spettacolare, che non potrà che soddisfare tutti i fan della saga. Ha di gran lunga superato Hunger Games, spiccando in ogni ambito e dimostrando che, se in buone mano, un libro può vedersi trasportato sul grande schermo con risultati eccellenti.

***

Avete visto anche voi questo film? 
Cosa ne pensate?

3 commenti:

  1. Concordo su tutto ciò che hai detto!
    Anche io ci ho ho messo un po' a riprendermi dopo averlo visto, e devo assolutamente tornare a vederlo!
    Non poteva essere fatto meglio di così, Francis Lawrence è stato davvero bravissimo.

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