domenica 25 agosto 2013

Recensione: La Maledizione di Ondine

Buongiorno cari lettori e buona domenica! 
Ultimamente mi era mancata l'ispirazione giusta per scrivere recensioni, oltre che la forza di mettermi davanti ad un computer e di fare qualsiasi altra cosa. La colpa è da attribuire interamente a Cassandra Clare, che con la Principessa mi ha prosciugato di tutta l'energia di cui disponevo. Credo che per un po' di tempo non prenderò in mano altri libri se non quelli scolastici... 
Fortunatamente, però, l'ispirazione per le recensioni è tornata e oggi vi lascio con il mio parere riguardo ad un romanzo letto qualche settimana fa e che mi aveva molto colpito.

TITOLO: La Maledizione di Ondine
AUTORE: Valentina Barbieri
EDITORE: Autopubblicato
PREZZO: 1,99 € (ebook); 12,00 € (cartaceo)
PAGINE: 280
TRAMA: Ondine è una giovane sensitiva in grado di percepire una dimensione in cui gli spiriti vagano, anelando il modo per tornare nel mondo dei vivi. Cercando una spiegazione razionale e scientifica, Ondine, insieme all’amico Francesco, indaga su eventi paranormali. 
La verità inizia a venire allo scoperto quando a Londra incontra Benjamin Law, un giovane e affascinante prete in grado di passare dall’Altra Parte. Grazie a lui, Ondine viene a conoscenza di oggetti posseduti e assiste a un terribile esorcismo. Le informazioni su un antico Ordine dei Guardiani portano Ondine e Benjamin a Praga, alla disperata ricerca di Lysandra Novacek, l’ultima discendente della famiglia a capo dell’Ordine.
Tra spiriti e luoghi antichi, Ondine viaggerà per l’Europa, affrontando le sue più grandi paure, compresa quella di un amore così forte quanto impossibile.

La mia recensione: Prima di cominciare a leggere “La Maledizione di Ondine”, non era certa di cosa mi sarei dovuta aspettare: da una parte c'era lo scetticismo verso l'autopubblicazione, uno strumento ottimo in certi casi ma dannoso se utilizzato senza la giusta consapevolezza; mentre dall'altra parte c'erano le alte aspettative alimentate dalle recensioni positive e dalla trama accattivante. 
Sono bastate poche pagine per farmi capire che il romanzo di fronte a me non mi avrebbe deluso. A lettura ultimata, poi, posso dire che oltre a non deludermi, questo libro mi ha piacevolmente stupita e si è rivelato coinvolgente a tal punto che parte di me è rimasta al fianco dei protagonisti anche parecchio tempo dopo aver girato l’ultima pagina. 

La protagonista del nostro romanzo è la diciannovenne Ondine, giovane studentessa di medicina dotata di un dono speciale: quello di comunicare con gli spiriti intrappolati tra il nostro mondo e l’Aldilà. O, come li chiamerebbe lei, gli Inconsci intrappolati tra la nostra dimensione e l’Altra Parte. Ondine ha infatti dato una spiegazione scientifica alla capacità che, in qualche modo, le permette di entrare in una sorta di limbo dominato da Inconsci e Penetranti, i primi alla ricerca della pace e i secondi della vendetta. 
Divisa tra la scuola, il suo migliore amico Francesco e il suo dono, Ondine cerca di vivere una vita il più normale possibile e, allo stesso tempo, di convincere le persone intorno a lei di non essere pazza; ma la sua vita apparentemente tranquilla cambia all’improvviso quando la protagonista viene contattata da una ragazza americana che afferma di aver trovato altre persone dotate del suo stesso incredibile dono. Da sempre perseguitata da un senso di diversità e dalla solitudine, la nostra protagonista parte alla ricerca di qualcuno come lei e giunge così in Inghilterra, dove fa la conoscenza di Benjamin Law, un prete marchiato dalla sua stessa maledizione, che ha trovato una risposta a quello che gli succede nella fede in Dio. Grazie a lui Ondine scoprirà dell'esistenza dell'Ordine dei Guardiani e delle figure dei Custodi, oltre che acquisire sempre più consapevolezza riguardo alla portata del suo dono.
“Quando attraversi le porte che separano il mondo dei vivi da quello dei morti, devi essere sicura di poter tornare indietro…”
Non voglio aggiungere altro riguardo la trama, perché “La Maledizione di Ondine” è un romanzo da scoprire pagina dopo pagina, di fianco alla protagonista e animati dal suo stesso desiderio di conoscere la verità. Una verità che a lungo le è stata negata e che la porterà ora ad affrontare sfide più pericolose e complicate di quanto si sarebbe mai aspettata. 
Una delle cose che più ho amato di questo romanzo è proprio la protagonista: Ondine è un personaggio davvero ben delineato, una ragazza forte, caparbia e intelligente, inizialmente ferrea nelle sue convinzioni, ma dalla mente sempre più aperta con il proseguire della lettura. Al suo fianco troviamo il responsabile e maturo Benjamin, l’allegro e fedele Francesco, il bizzarro ed eccentrico Pierre e, più avanti, la carismatica e saggia Lysandra. Ognuno di loro contribuisce ad aggiungere qualcosa di speciale ad una storia che, di per sé, è ben congegnata e articolata. 

Ho sempre avuto un debole per l’inserimento di figure storiche o comunque fatti reali all’interno dei libri, perciò come potevo non gioire di fronte alla presenza di figure quali Erzsébet Bàthory o Iulia Hasdeu, di misteri quali il brusio di Talos, di fenomini più o meno inspiegabili quali la metafonia o gli Indigo Kids? Appare evidente come l'autrice si sia a lungo documentata prima di scrivere il suo romanzo, una scelta geniale che porta "La Maledizione di Ondine" ad un livello superiore rispetto al semplice urban fantasy e che lo rende un'opera brillante, dalle numerose sfumature e dalla grande maturità. Complice il desiderio di conoscere come proseguirà la storia e la scrittura semplice ma mai banale dell'autrice, le pagine di questo romanzo scorrono con facilità e ci si ritrova troppo presto alla fine, desiderosi di saperne di più e di avere tra le mani il volume seguente.

Se devo pensare ad un aggettivo con cui definire questo libro, nella mia mente lampeggia una sola parola: intelligente. “La Maledizione di Ondine” è un libro intelligente, dove niente viene lasciato al caso e dove ogni parola appare a lungo soppesata e ben ragionata. Un libro che mescola al suo interno fantasy, mistero e romance; e dove l’intreccio sempre imprevedibile è condito da una sana dose di azione e da continue rivelazioni brillanti. Intelligente perché non cade nei banali cliché del genere e non pecca mai di prevedibilità; perché è possibile scorgere l'arduo lavoro che vi è dietro e la scelta dell'autrice di non scrivere un libro qualunque, uno dei tanti appartenenti al target young adult e destinato ad essere un clone invisibile in un mucchio più ampio, ma di dare vita ad una storia che riesce a distinguersi dalle altre a brillare di luce propria. 

VOTO: 4,5

2 commenti:

  1. Sono davvero felice che ti sia piaciuto! Io l'ho adorato e anche io ero partita inizialmente un po' incerta, non mi aspettavo un libro di un tale spessore :D
    E non vedo l'ora di leggere il seguito :)

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  2. Io devo leggere questo libro al più presto perché è arrivato il suo momento. Non sembra un libro intelligente come dici tu, ma un urban fantasy tranquillo ..forse è questa la parte migliore :D

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