domenica 12 febbraio 2012

Recensione- Baci Immortali

TITOLO: Baci Immortali
AUTORE: Laini Taylor
TRAMA: Kizzy vorrebbe essere come le sue compagne di liceo più carine e disinibite. Vorrebbe sedersi sulle ginocchia del proprio ragazzo e baciarlo appassionatamente, in cortile, davanti a tutti. Kizzy desidera, tanto, essere quello che non è. Ed è proprio dalle ragazze come Kizzy, che sognano e desiderano senza fine, che i goblin sono più attratti. 
In un tempo e in un luogo molto lontani, Anamique è vittima dalla nascita di una terribile maledizione: nessuno può ascoltare la sua voce incantevole senza perdere la vita all'istante. Nemmeno colui che le sfiorerà le labbra con il primo bacio.
Esmé, infine, è in fuga da un'orda di creature da incubi determinate a impadronirsi della sua anima. Quello che non sa è che ne porta già una dentro di sé. E che basta un bacio per risvegliarla dal suo lungo sonno.
Un incredibile trittico di racconti che ruotano attorno al tema del primo bacio. Tre piccole gemme dark, in cui la passione e la morte si intrecciano in modo inestricabile.


La mia recensione: Baci Immortali, di Laini Taylor è un romanzo suddiviso in tre storie indipendenti, che hanno tutte come punto in comune un bacio.

La prima storia vede come protagonista Kizzy, la classica ragazza che vorrebbe essere più carina, più magra, più disinvolta, più simpatica... Insomma, vorrebbe essere tutto all'infuori di sé stessa. E sono proprio queste ragazze, che desiderano essere diverse, che attirano i goblin, creature malvagie con lo scopo di rubare le anime delle persone. E quando un giorno appare un ragazzo nuovo, troppo bello e affascinante per essere vero, che comincia ad interessarsi proprio a Kizzy, alla ragazza sembra di sognare. Ma chi è veramente Jack? È un giovane innamorato o...qualcos'altro, con tentativi meno nobili?

Nella seconda storia, vediamo Estella, un'anziana donna che da anni fa da ambasciatrice con l'inferno, trovarsi davanti ad una decisione difficile: salvare 22 bambini da morte certa e condannare così una ragazza a non poter mai usare la sua voce senza uccidere, o vedere i bambini morti e salvare la ragazza da un'esistenza maledetta? La donna sceglie e, salvando i bambini, condanna Anamique ad una vita infelice. La ragazza, consapevole della propria maledizione, vive senza emettere un solo suono, questo fino ai diciott'anni. Poi, un giorno, giunge al suo palazzo James, un soldato reduce di guerra, e tra i due nasce un amore profondo e intenso. Questo amore, sarà la condanna delle persone che sono vicine ad Anamique, o la sua salvezza?

Infine, nella terza storia, la più lunga delle tre, vediamo Esme e la madre Mab in fuga da sempre da qualcosa. Qualcosa di sconosciuto, perché la madre non ha mai rivelato niente alla figlia sulla sua vita prima di Esme. Tutto procede "normalmente", fino al giorno in cui Esme non si sveglia con un occhio di colore diverso. Un occhio marrone e uno azzurro glaciale, come quelli dei Druj, creature sbucate dal passato di Mab. E proprio in quel momento, Mihai, un Druj giunge dalle due donne, offrendo loro aiuto. Ma chi è Mihai? Perché Esme ha strani ricordi non suoi, tra cui quello di aver baciato quel demone?

La prima storia non mi ha entusiasmato particolarmente, forse perché mi sono immedesimata poco nella protagonista, che ho trovato a volte infantile e ingenua.
Ho invece molt apprezzato la seconda storia. Anamique è una ragazza timida, ma coraggiosa, da sempre disposta a rinunciare alla sua voce pur di proteggere le persone a lei care, disposta a rinunciare ad una vita normale per una maledizione che forse nemmeno esiste. James, col suo arrivo, porta luce nella vita solitaria della ragazza e il loro amore timido fa tenerezza. Questa è senz'altro la storia più bella delle tre.
La terza storia mi è piaciuta, non come la seconda, ma comunque molto più della prima. È la più complessa e lunga, con la trama più sviluppata e una lunga serie di avvenimenti. Può risultare lenta a volte, ma riesce a catturarti e a teneti nel vivo della storia.

Nel complesso un libro carino, scorrevole e ben scritto (ho apprezzato molto lo stile di Laini Taylor, poetico a volte nelle descrizioni): una piacevole lettura.

VOTO: 3 stelle

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